La macchina da maglieria, quale scegliere?

*** Richiesto da Marcella S. che ringrazio sentitamente per tutte le (giuste) domande che hanno reso possibile la scrittura di questo articolo ***

Il dilemma del titolo è arduo… e questo post è per chi non ne ha ancora una e, indeciso fra le centinaia di proposte e le allettanti offerte, non sa cosa comprare.

Cercherò, facendo tesoro dei 15 anni di esperienza, delle numerose macchine che ho comprato, di quello che ho letto ma, sopratutto, delle “disavventure” che ho avuto, di guidarvi in questa giungla!
Siccome l’argomento è molto, molto,… ma molto vasto credo che dovrò postare in 2, 3 o forse 4 diversi articoli tutto quanto.
Lo so. Vedo le vostre facce sconfortate ma, credetemi, lo faccio per il bene del vostro equilibrio mentale e del vostro portafogli. Abbiate fiducia e seguitemi, please…..
Partiamo dal presupposto che già, più o meno ferrati in proposito, facciate la maglia a mano. Ma anche se non la fate un paio di cenni al riguardo non vi faranno che bene!
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Quali differenze ci sono fra maglia a mano e maglia macchina? PRO e CONTRO
– CONTRO
Non tutti i tipi di punti e le tecniche eseguibili a mano sono riproducibili uguali a macchina. Alcuni di essi non lo sono affatto oppure sono davvero lunghi e complicati, tanto da rendere più spedito il lavoro a mano!
– PRO
E pur vero che tanti, tantissimi punti possono essere realizzati solo a macchina e con una velocità superiore alla maglia a mano, anche nei modelli di macchina più semplice
– CONTRO
La maglia a mano permette di apportare alcune modifiche “in corso d’opera” alle misure finali del capo. Questo non è permesso nell’uso della macchina: tutto, e dico tutto, deve essere calcolato e pianificato nei minimi dettagli in anticipo (detto così fa un po’ paura…ma è così!). Voi che non amate fare il campione a mano, sciagurati, dimenticatevi la macchina da maglieria!
– PRO
Una volta capito il meccanismo, avrete la sensazione di costruire capi “sartoriali”, basati sulle vostre misure esatte, di chi volete voi, del vostro cane o…del vostro letto! Sarà una bella soddisfazione poter utilizzare anche modelli di sartoria veri e propri
– CONTRO
Una certa familiarità con la matematica è necessaria. Non bisogna essere premi Nobel per la fisica ma la calcolatrice deve diventare vostra amica anche per i progetti più semplici, in virtù di quanto dicevo poco sopra
– PRO
Imparerete ad apprezzare il valore del campione (tiè!) e dopo alcuni sconnessi tentativi, c’avrete preso la mano
– CONTRO
Dato che il numero delle persone che lavorano macchina è nettamente inferiore a quelli che preferiscono l’aguglieria, non ci sono molti modelli gratuiti sul web, ne molti blog che diano informazioni sull’utilizzo della macchina. Il manuale d’utilizzo della medesima dovrà diventare vostro fratello. Ciò che è disponibile, molto spesso, è solo in lingua inglese
– PRO
Ci sono però molti tutorial su youtube. Quindi se anche non capite l’inglese, un video non ha segreti per nessuno (tiè! stavolta alla faccia dei poliglotti!). Inoltre, una tecnica su un certo modello di macchina e ripetibile anche su molti altri in maniera decisamente simile
– CONTRO
Avrete bisogno di spazio. Sì, è chiaro che già immaginate non sia come portarsi in borsa un paio di ferri ed un gomitolo… ma, lasciatemi dire, non vi immaginate quanto spazio! fra macchina, accessori, rocche, coni, libri, pettini, carrelli, etc… non crediate di potervi stabilire nel ripostiglio. Vi occorre una stanza o quantomeno una bella porzione della stessa. Uno scaffale in aggiunta sarebbe il top!
– PRO
Ahhhhh……..finalmente avrete un angolo tutto vostro dove dedicarvi alla vostra passione. Magari sarà l’occasione per riunire tutti gli altri vostri “aggeggi” del mestiere? accessori per la maglia a mano, scorte di filato accumulate (vedi questo divertente post  la Sindrome della Lanista), telai e telaietti, riviste, schemi, stoffe, fodere…e così via. Insomma, uno spazio ben organizzato e finalmente vivibile da voi e da pochi…intimi!
CONSIGLIO PER CHI INIZIA: armatevi di Santa Pazienza (se volete è amica mia da molti anni, ve la presento volentieri) e non perdetevi mai d’animo! Come si dice: nessuno nasce imparato, sbagliando s’impara, fate tesoro dei vostri errori, e via di questo passo. In breve, sarete soddisfatti ed orgogliosi del vostro lavoro.
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Cosa voglio fare con la mia macchina da maglieria?

“Tutto! Sciarpe, maglie, maglioni, cappelli, plaid, coperte, tende, vestiti, cuscini, calzini, etc…” direte voi. Sembra anche a me la risposta più ovvia, ma….
Il punto non è quale capo d’abbigliamento o per la casa vogliate realizzare ma di quale filato vogliate prevalentemente servirvi per le vostre creazioni.
Non importa di quale fibra: se di lana, cotone, seta, viscosa, mohair, lurex, canapa, bamboo, etc…ma la sua finezza.
Già. Perchè ogni macchina nasce per lavorare una specifica finezza di filato (altrimenti dettatitolo“, in gergo tecnico).
La macchina dispone di un certo limitato numero di aghi ed è la distanza fra uno e l’altro che “decide” quale filato utilizzare. Questa distanza contraddistingue anche il tipo, la misura della macchina…un po’ come per i numeri dei ferri! (vedi il mio post: L’importanza dei ferri del mestiere)

Aghi – Diverse finezze

In commercio troverete questa informazione, in Italia rispetto all’estero, secondo diversi criteri di misurazione.
In Italia si parlerà di “finezza 3, 5, 7, 8, 10, 12, etc… indicando il numero di aghi presenti in circa 2,5 CM del “letto” (ovvero i canali su cui scorrono tutti gli aghi).
Esempio pratico: una macchina finezza 3 avrà solo 3 aghi in 2,5 cm di spazio, quindi molto distanti fra loro ed utilizzabile solo per filati molto grossi
Una finezza 8 avrà invece 8 aghi nello stesso spazio, piuttosto vicini fra loro, e potrà lavorare filati più fini.
All’estero e in particolare negli Stati Uniti ed in Inghilterra, si farà invece riferimento alla distanza fra un ago e l’altro, criterio molto più comprensibile perché più simile a quello della scelta dei ferri. Troverete 3,5 mm, 4,5 mm, 6,5 mm, 7 mm, 8 mm, 9 mm, etc…
Esempio pratico: la finezza 3,5 mm indicherà che fra un ago e l’altro c’è questa distanza. sarà quindi adatta a lavorare filati anche piuttosto fini. Una finezza 9 mm, invece, vi farà capire che fra gli aghi c’è quasi un centimetro di distanza! e andrà bene per i filati grossi.

Per capirsi: se due aghi sono molto vicini il filato deve essere fine per non “ingolfare” i movimenti degli aghi e della macchina. Tanto maggiore si fa lo spazio fra di loro, tanto più grosso sarà il filato utilizzabile e viceversa.

Inoltre: gli aghi sono proporzionati nella loro grandezza alla finezza della macchina. Ovvero:
– una macchina che lavora fine avrà aghi piuttosto piccoli che, se si userà un filato grosso, tenderanno a “entrare” in mezzo al filato stesso restandoci impigliati
– una macchina che lavora il grosso avrà degli aghi…enormi. Se userete un filato troppo fine e delicato, lo spezzerà o lo sfibrerà.

CONSIGLIO PER CHI INIZIA: se siete indecisi orientatevi su di una misura “di mezzo”, una 4,5 mm od una 6 mm. Potrete sempre usare i filati molto fini a più capi e quelli più grossi utilizzando un ago si ed uno no o addirittura uno si e 2 no, aumentando così lo spazio a disposizione. Inoltre, per fare pratica, non è suggeribile avere aghi troppo piccoli su cui lavorare. Sono difficili da manovrare e le maglie cadono con più facilita e rapidità. Se succede, riprenderle da un lavoro di media pesantezza e molto più facile. Inoltre…i difetti sulla maglia molto fine si notano tantissimo. Più alto è il numero delle maglie, maggiore è la possibilità di fare errori…logico, no?

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Ho bisogno di UNA o DUE fronture? (ma che sono ‘ste fronture?)

Definizione di “frontura dal sito sapere.it:  Sede, generalmente in acciaio (o in plastica), degli aghi delle macchine di maglieria
Dirò una cosa ovvia ma secondo me necessaria a fare un po’ di chiarezza: tutte le macchine hanno almeno una frontura… sennò non esisterebbe la macchina stessa!  È detta anche “prima frontura” e “monofrontura
La distinzione due fronture (“seconda frontura” o anche a “doppia frontura” e più di rado “bifrontura“) si rende quindi necessaria solo quando non si parla di macchina base.

Prima Frontura

 

Come si diceva nella definizione la frontura è la sede degli aghi. Questi, essendo disposti in modo obbligato, possono scorrere solo in un’unica direzione ed estrarre le maglie in un solo verso.
Con una frontura, potrò realizzare sulla stessa faccia del lavoro solo maglia dritta o maglia rovescia. Non sarà mai possibile avere la combinazione delle due sulla stessa faccia del lavoro a meno che non interveniate manualmente (lasciate perdere, fate prima a mano) o con appositi e costosissimi accessori Ri-lasciate perdere. Meglio che vi compriate allora una…
Seconda Frontura

 

…La seconda frontura. Si può definire un’accessorio della macchina base. E’ di solito acquistabile separatamente ed ogni macchina ha la sua. Se non la comprate subito assicuratevi che sia compatibile. Con questa potrete realizzare invece le coste in ogni loro variante, le lavorazioni tubolari, utilissime entrambe per i bordi, e molti altri interessanti punti. Viene fissata alla prima frontura con appositi fermi. Per alcune marche (Singer, Pfaff) è un monoblocco con la prima frontura. Non si può staccare ma solo distanziare. Secondo la mia opinione, le più difficili da utilizzare.
Le fronture possono essere in metallo o in plastica.
METALLO:  sono molto pesanti e devono essere ancorate per mezzo di ganci (in dotazione) ad un tavolo stabilissimo. Tenete quindi presente che vi occorrerà uno spazio dove lasciare la macchina pronta per l’uso. Come la prima frontura vengono di solito fornite con una valigetta ma sono faticose e ingombranti da trasportare. Montaggio e smontaggio richiedono inoltre perdita di tempo…..vi passerebbe presto la voglia di lavorare (provato personalmente!). Molto utile il mobile a scomparsa: è robusto e nasce apposta per questo utilizzo. Se non volete averla in giro quando non la usate, con una semplice manovra…ci finisce dentro con tutti i suoi accessori (come le macchine da cucire). Di solito ha anche qualche vano in più per riporre i filati, i libri, etc… Quasi sempre viene offerta con la seconda frontura separatamente e numerosi accessori. Con un utilizzo corretto e la giusta manutenzione le fronture in metallo sono praticamente eterne anche se piuttosto costose.
PLASTICA: tutto l’opposto del metallo; facili da montare/smontare/riporre, leggere da spostare, utilizzabili anche su un tavolo da cucina. Unici nei: sono ovviamente meno durevoli di quelle in metallo e non hanno mai la seconda frontura. Se in futuro la vorrete aggiungere, dovrete ricomprare un’intera macchina. Inoltre gli accessori sono molto limitati e non esistono per l’uso di schede nè tantomeno ne esistono di elettroniche. In compenso costano poco, quindi sono ottime per i principianti e da tenere per i lavoretti….mordi e fuggi! Con l’opportuna manutenzione possono comunque andare avanti decine d’anni.

CONSIGLIO PER CHI INIZIA: Una frontura dovrebbe essere sufficiente per iniziare. Esistono altri modi di creare le coste (ed anche delle “false coste”) anche su di una sola frontura. Si possono eseguire manualmente e poi proseguire a macchina; in fin dei conti i bordi sono il minor lavoro. Tenete anche conto che la seconda frontura ha di solito un costo quasi equivalente alla prima (€€€)

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Bene…finisce qui la prima puntata. Nella prossima: carrelli, accessori base, macchina a schede e macchina elettronica.
Mi accorgo così d’aver risposto solo a 3 o 4 delle domande che mi ha fatto Marcella….Vi avevo avvertito. La cosa si fa lunga ma ho la presunzione che non vi pentirete d’avermi letto.
Ah, non mancate di chiedere chiarimenti che io sto qua! Ciao!

75 pensieri su “La macchina da maglieria, quale scegliere?

  1. Ho una Toyota finezza 7 per lo standard italiano lei che titolo di filato mi consiglia per delle coperte invernali spesse. Posso usare il filo doppiato o più avendo già della lana fine?

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    1. Ciao Guido!
      Con una finezza 7 puoi usare il filato fine (il 2/28 classico da maglieria, per esempio) a due capi su tutti gli aghi, oppure a 3 capi lavorando alla tensione più lente o, ancora a 4 capi lavorando un ago sì e uno no.
      Principalmente…sperimenta! Facendo però attenzione a non forzare mai il la macchina. Se senti che il carello non scorre bene, allenta la tensione o diminuisci il numero dei capi…o entrambe le cose.
      Buon lavoro!

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  2. Grazie Paolo. Siccome la pazienza nn e’ il mio pregio: continuo a fare piccoli lavori a maglia. … ferri 😊 Davvero grazie per i tuoi suggerimenti. Roberta

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  3. Sei stato esauriente e completo x ció che avrei volluto sapere riguardo la macchina x maglieria e…dopo aver letto il tutto ho deciso che carle a mano mi sembra la soluzione migliore. Grazie

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  4. Grazie infinite X le sue spiegazioni.dopo si trovano i passaggi successivi? Sarebbe un sogno acquistare ed imparare ad usare una macchina X maglieria con filati grossi.ho un magione di lana fatto industrialmente ma a mano con si riesce a riprodurlo.mi dire il perché?
    Complimenti ancora.

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    1. Ciao Laura! grazie d’essere passata di qua e contento che ti sia piaciuto l’articolo.
      Secondo me, per quello che vuoi fare ti occorre una macchina finezza 3 (o 9 mm per alcuni marchi). Le trovi in vendita su siti tipo ebay, in alcuni casi puoi fare anche buoni affari, a volte anche comprando all’estero.
      Comincia a a guardare nel web cercando “macchina maglieria finezza 3” o “macchina maglieria filati grossi”. Se conosci l’inglese cerca, anche video su Youtube, con “bulky knitting machine”. Vedrai quanti modelli esistono e che stupendi lavori si riescono a fare! 😉
      Per la seconda parte dell’articolo…eh. Vorrei poterti rispondere ma non so quando troverò il tempo!!
      Un caro saluto, a presto.

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  5. Complimenti, complimenti e ancora complimenti!
    Mi presento: mi chiamo Faye, non sono italiana (questo lo dico solo per farmi perdonare eventuali errori nell’uso della lingua) e condivido la stessa passione di lavorare a maglia, trasmessa dalla mia cara suocera.
    Oltre a fare la maglia (sempre a mano sia ai ferri che all’uncinetto) taglio e cucio abiti per bambini. Tante volte per completare un abito e’ necessario avere anche un capo in maglieria e da li’ nasce la mia necessita’ di proseguire col lavoro in tempi piu’ brevi.
    Con la mia famiglia non viviamo in Italia ma quando andiamo a trovare parenti e amici andiamo sempre a Torino. Mi sapresti indicare dove rivolgermi per un’eventuale acquisto di una macchina da maglieria? Ho letto -credo bene- il tuo articolo e l’ho trovato di grande aiuto. Ti diro’ che lavoro ai ferri (no 2, 2.5, 3, 3.5) filati cotone cable’ 2 e 3 e comunque sia sempre filati -per me sottili-. Vorrei confezionare pagliaccetti, scaldacuore, maglioncini e copertine per neonati/bambini. I punti che uso non sono molto lavorati ma da quel che ho capito avrei bisogno di una macchina a doppia frontura.
    Mi sapresti, per cortesia, indicare una macchina per iniziare? Tanto per capire come funzionano, non so se meccanica o elettronica ma per cominciare penso una meccanica andra’ meglio anche perche’ il costo sara’ ben diverso, no? Sarei disposta a cercarne una anche usata ma sinceramente non saprei da dove cominciare…
    Ti ringrazio tantissimo,
    Faye

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    1. Ciao Faye! e grazie per tutti i complimenti.
      È molto difficile suggerirti cosa acquistare perché, come avrai letto nell’articolo, la tua personale scelta dipende proprio dalle tue personali esigenze.
      Posso dirti ciò che farei io, dopo aver deciso qual’è il tipo (finezza, materiali, funzioni) di macchina che voglio.
      La cercherei su ebay o su altri siti di inserzioni usando le parole chiave “macchina maglieria” o “knitting machine” (all’estero se ne vendono tantissime e a prezzi anche migliori che inItalia) e, dopo aver individuato il modello, farei un sacco di domande al venditore circa le condizioni della macchina:
      – quanti anni ha? quanto è stata usata?
      – è funzionante?
      – tu la sai usare? l’hai provata?
      – che garanzie ho se non funzionasse? mi rimborseresti anche la spedizione (che costa sicuramente parecchio!!) se dovessi restituirla?
      E poi chiederei una miriade di foto, sopratutto dei primi piani dei letti aghi e della parte inferiore del carrello.
      L’ideale sarebbe avere chi se ne intende e poter chiedere a lui/lei cosa ne pensa. Ma dalle foto ingrandite puoi ben vedere anche da sola se le parti plastiche e/o metalliche presentano indentature, graffi, ruggine, usura, parti mancanti. Insomma ,osservale attentamente e fatti fornire garanzie.
      Se spulci bene fra le inserzioni puoi trovare alcuni venditori che si sono specializzati nel “restauro” di questo genere di macchine e che le riportano a ottime condizioni di funzionamento rimpiazzando le parti usurate e facendogli un ottima manutenzione/messa a punto prima della vendita. Paghi di più, ma ti assicuro che una macchina messa a punto come si deve è come nuova, quindi ne vale assolutamente la pena.

      Spero di esserti stato d’aiuto.
      Un bacione e buon lavoro!

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    2. Buongiorno Faye, io a Torino mi trovo benissimo da Casacci in via San Quintino. La signora è molto competente e la può consigliare al meglio per l’acquisto e insegnarle ad usarla.

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    3. Ciao Faye! Grazie moltisimo per il tuo commento, sono felice che l’articolo tisia stato utile.
      Credo che la finezza 7 per te potrebbe andare benissimo; eccanica o elettronica…è una questione di prezzo (e di condizioni della macchina, perché oggigiorno si trovano quasi sempre solo usate).
      Trovi degli ottimi usati anche su ebay, ma giudicare le condizioni di una macchina dalle sole foto è spesso piuttosto difficile, e in ogni caso qualsiasi macchina usata ha bisogno di una prima “sistemata” primadi ripartire (barra premiaghi, aghi piegati/rotti da sostituire, una bella pulita generale). Se te la senti, ci sono un sacco di tutorial su Youtube in cui si spega come fare queste operazioni, assolutamente possibili purché arati di buna pazienza, altrimenti devi affidarti a un esperto che la ricondiziona per te ma ovviamente il costo della macchina sale.
      Se decidi per quest’ultima soluzione ti consiglio Donatella Mestriner che usa le macchine per maglieria da tantissimi anni, sa perfettamente come ricondizionarle e fa anche corsi; mi fiderei di lei a occhi chiusi. Trovi i suoi contatti sul suo sito: https://xoxkn.it
      Un caro saluto e buonee smacchinate! 🙂

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  6. Grazie mille!! Il tuo articolo è stato molto utile. Mi accingo a comperare una macchina per la lavorazione della lana e faccio parte delle sciagurate che non amano fare i campioni…:( Grazie Stefania

    Piace a 1 persona

  7. Salve!
    Avrei bisogno dei suoi saggi consigli:
    Dovrei acquistare una macchina manuale Coppo Super Coptal,tipo Ars, finezza 5 a 2 fronture e 2 guidafili…il prezzo sarebbe di 1500 e..
    Ci sarebbero poi una Coppo Super Coptal,tipo Ars,a 2 fronture,con motore e 4 guidafili a 2000 e ed una Brother con motore,2 fronture e 2 guidafili,carro traforati a 2000 e..
    l'utilizzo che vorrei farne e'amatoriale vs professionale…mi piacerebbe imparare a realizzare non solo rasati e coste,ma anche intrecci,trafori e jacquard..
    saprebbe consigliarmi al meglio?
    Grazie Mille!
    Lalla

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  8. Buonasera, rispondo a Stefania e Ornella soltanto ora perchè non mi ero accorto prima delle domande. L'ultima macchina che mi è rimasta è una Singer mod.600. E' una macchina monofrontura nuova e nel suo imballo originale e relativo libretto di istruzioni. Per le altre caratteristiche (tipo finezza, aghi, ecc. ) non sono in grado di fornire maggiori dettagli perchè sono davvero un profano e direi inesattezze. Il prezzo richiesto è di euro 200. Se interessate vi prego di contattarmi al mio indirizzo mail così posso rispodervi più in fretta. Saluti

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  9. eh…mi sa di sì!
    Non mi risulta che quel modello sia mai stato venduto in Italia…
    Senti, se il tuo libretto è come quello che t'ho linkato…allora il funzionamento è davvero simile alle Brother!
    Procurati un libretto in italiano di una macchina a schede Brother e fai riferimento a quello.
    Probabilmente i pulsanti non saranno proprio uguali ne avranno lo stesso nome ma dovresti capire lo stesso come funziona!

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  10. Grazie Paolo sei stato gentilissimo ma le 2 opzioni che mi hai trovato sono in inglese come quello che ho già, ho la sensazione che le istruzioni in italiano per questa macchina per maglieria non assistono proprio…grazie.

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  11. Ciao Ornella!
    ho dato un'occhio in giro e (a gratisse!) sono riuscito a trovare solo un manuale per la SINGER KE-2400…che possa aiutarti a capire il funzionamento?…speriamo:
    https://docs.google.com/file/d/1vSNTVhiOI1MmkouXV1myE_WEPZlDpcFKH3h_aTkldVjjasvGrlBCpywKfb4C/edit

    Se invece vuoi comprarlo, ho trovato un asta in corso proprio in questi giorni!! se sei fortunata, con una 25ina d'€uro te lo accaparri! 😉
    http://www.ebay.com.au/itm/PRINCESS-KNITTING-MACHINE-KE-2500-INSTRUCTION-BOOK-STEP-BY-STEP-ILLUSTRATION-/360850894223

    In bocca al carrello! 😀
    Paolo

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  12. Salve a tutti sono ornella ho preso una macchina per maglieria usata ma la fregatura è stata nello scoprire che le istruzioni non sono in italiano non la trovo nemmeno su utub,e un vecchio modello singer gritzner hi-memori ke-2500.sono bloccata qualcuno mi può aiutare???

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  13. salve La Prof se hai ancora le macchine , vorrei avere informazioni sulle caratteristiche dei vari modelli che ti sono rimasti e il relativo prezzo
    Grazie

    Stefania

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  14. ciao mi chiamo rocco stiamo cercando di comprare anche noi una machina per la lavorazione della lana un consiglio da te più oh meno che machina mi consigli per avere un prodotto buono GRAZZIE (roccolongo@rocketmail.com )

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